La cosa da un altro mondo

Sandro Modeo
L'alieno Mourinho
"Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio"
Con una presentazione di Arrigo Sacchi e una postfazione di Irvine Welsh
Milano, Isbn, 2010
Scheda | Anteprima | Postfazione | Intervista

Mourinho è arrivato in Italia – ma prima ancora in Inghilterra, e adesso in Spagna – come un alieno, come «la cosa da un altro mondo» del celebre film di fantascienza. È stato ciecamente idolatrato o ferocemente detestato, quasi per nulla capito. Abile nell'ascoltare e comprendere a fondo chi lo circonda – come ha fatto all'Inter  dove è riuscito a vincere la paura che paralizzava una squadra e un intero ambiente – Mourinho è anche un profondo indagatore di se stesso. Eppure la sua figura ha delle zone d’ombra: a cosa è dovuto quel bisogno compulsivo di cambiamento e di vittoria? Qual è il prezzo da pagare per una carriera dalla densità persino eccessiva? L’alieno Mourinho risponde a queste domande attraverso un’analisi che attinge a piene mani dalla psicologia, dalle neuroscienze, dalla storia e dalla filosofia. Questo libro mostra il vero volto dell’allenatore più amato e odiato degli ultimi dieci anni, lo «Special One» che tutte le squadre, probabilmente, vorrebbero avere sulla propria panchina.

Questo libro mette a fuoco l'unicità della sua figura attraverso una serie di zoomate su aspetti poco noti o poco studiati. In primo luogo, le affinità con due ungheresi del secolo scorso, diversamente esperti nell'"arte della fuga": il "mago" Harry Houdini (virtuoso delle manette e HH prima di Helenio Herrera) e il "viandante" Béla Guttmann, il tecnico vincitore di due Coppe dei Campioni col Benfica e idolo del Portogallo quando José è bambino. Poi, le innovative metodiche di training, che fondono le più sofisticate "armi della persuasione" della psicologia sociale con le acquisizioni delle neuroscienze per la tutela del sistema nervoso e l'allenamento dei processi decisionali. E ancora velata dalle geniali e istrioniche diversioni mediatiche - la non comune capacità di scavare in chi lo circonda e in se stesso: per esempio - nel caso del transito interista - nella paura e nella nostalgia che paralizzavano un intero ambiente e un'intera tifoseria e nel proprio bisogno compulsivo di cambiamento e di vittoria. Alla fine del percorso, si vedrà perché l'unicità di Mourinho coincide con la sua solitudine, una solitudine insieme cercata e inevitabile.